Ciao mondo!!

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IL MIO RE è MORTO…….

 ……….Addio Michael………

Una parte  della mia  anima muore con te… vivrai per sempre nella mia mente e nel mio cuore…. uso qui le parole che mi dicesti stringendomi la mano quando tempo fa ballai davantia a te billie jean… mi dicesti : " FOREVER, DARLING"…. e io ora lo dico a te… YOU’LL LIVE IN MY HEART FOREVER….

 

                                                                                                                                                                                                       MARIALUISA

 

 

                                                                                                                                               ……MARIALUISA…….

 

 

 

   

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BUONA PASQUA!!

Buona Pasqua a tutti!
 
 
 
                                     Marialuisa
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terremoto in Abruzzo

…Si agita la terra
tra il silenzio di una notte
che scivola nel letto della primavera.
Urla nel buio
accendono il terrore
mentre il cupo rombo implode
sull’inerme popolo.
Cedono le vecchie mura
tra sipari di lacrime
e l’agonia di chi spera
di ritrovare la luce.
Tutto è polvere
tra i vagiti di un’alba
che chiama aiuto
mostrando coraggio.
Mani volenterose
lavorano senza tempo
offrendo umiltà
e una speranza fra gli occhi
di chi non trova la sua identità.
Siamo nudi e impotenti
di fronte alla natura che grida
la sua verità
inghiottendo ricordi
e pagine d’amore.
Stringiamoci a loro
aiutiamoli a rinascere
ci sono mani tese verso il sole
nel canto di un’anima
che brucia di dolore
fra sussulti di rabbia.
Il viaggio sarà lungo
ma la vita del domani
ripagherà i nostri attimi
con un gesto di bontà
che ci ricambierà….

 

 

                                                                                         ………………Marialuisa……………..

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Il mio mare…..

……IL MIO MARE……..

 

 

 

…Percorro con lo sguardo l’orizzonte,

dove il cielo col mare si confonde;

è tutto calmo e s’ode la risacca,

il ridere delle schiumose onde…

 

…Vele lontane gonfie di vento

solcano l’acqua altere ed eleganti;

escono i pescatori e vanno al largo

su barchette leggere e beccheggianti…

 

….Poderosi e silenti sopra i flutti

si stagliano, severi guardiani,

i faraglioni dalla pietra oscura,

sorvolati da candidi gabbiani…

 

…Banchi di alghe qui vicino a riva

offrono al sole ondeggianti danze,

danno riparo a ricci e pesciolini,

vive nell’aria lasciano fragranze…

 

…E’ un quadro, una melodica poesia,

che non mi stanco mai d’assaporare;

un prodigio che solo la Natura,

potenza misteriosa, sa operare…

 

     

 

 

                                                        ……………..Marialuisa…………..

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il mare….turbine di passioni…….

………..La spiaggia ormai è deserta, silenziosa,
a piedi nudi amo passeggiare
sulla battigia, proprio dove l’onda,
increspandosi e sussurrando lieve,
viene a baciar la riva, in don lasciando
qualche conchiglia, un gonfio legnetto,
alghe strappate ad un lontano scoglio.
Affondo il piede nel mollo arenile,
corre un’onda a richiuder la ferita,
in un balen scompare la mia orma
ed il geloso mar torna a giocare.
Ora il sole già basso all’orizzonte,
un purpureo saluto manda al cielo
e sembra il mar col suo perenne moto
voler essere culla al suo riposo
e l’onde acquieta ed addolcisce il canto.
A sera poi l’abbraccio della luna
calmo lo troverà e allor le stelle,
testimoni di questo idillio arcano,
lo scintillio del pelago godranno……..

 

                                                                                                                             …………….. Luisa …………….

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Arrivederci Eluana….

Te ne sei andata all’improvviso, mentre l’Italia, il tuo Paese, diviso in due continuava a parlare di te. C’era chi pregava e sperava e chi aspettava che la tua vita si spegnesse…Se potessi parlare ora chissà cosa diresti ai tuoi carnefici, ora che i tuoi orizzonti si sono dischiusi verso l’eternità.

Sei morta tra atroci sofferenze in una stanza buia, sorvegliata a vista, come una detenuta.

Hai rantolato, ti sei contorta, eppure nessuno ha fatto nulla.
Assistevano al macabro spettacolo, aspettando…

Ho letto che quando si sono accorti dell’ultima crisi hanno chiamato un anestesista…Perchè?
Non ti sembra ipocrita Eluana, un anestesista per cosa? Non eri forse già morta per loro?
Se avessero voluto salvarti di certo non avrebbero staccato il sondino!
Dicevano che eri morta e nel frattempo ti inettavano massicce dosi di anridolorifico…forse che i morti soffrono? O forse non eri morta? No che non lo eri! Vivievi e comprendevi, vivevi e soffrivi e non potevi comunicare il tuo dolore…

Avevi sete e nessuno ti ha dato da bere!

Almeno, riflettevo quest’oggi, a Gesù sulla croce i suoi aguzzini gli allungarono una spugna imbevuta d’aceto…a te neanche quella, sono passati direttamente alla lancia, alla lancia dell’odio che ha trafitto le tue mute speranze, spezzando la tua vita …

Un anestesista ti si è avvicinato…. perchè? Per provare a rianimarti?

Non avrebbe avuto senso…forse perchè assistesse sadicamente al tuo ultimo rantolo, per informare chi alla notizia della tua morte avrebbe stappato la bottiglia e brindato alla vittoria dello stato laico e della Costituzione. Complimenti!

Brindate, esultate sepolcri imbiancati! Assassini. Osannate colui che vi è padre, l’omicida fin dal principio. Lui gode ogni qual volta si spegne una vita, sopratutto se indifesa…proprio come avete fatto e state facendo voi. Cosa ci avete guadagnato? Onore, diritti?
La morte, solo la morte avete ottenuto, la morte di Dio, del vero Dio della vita nei vostri cuori!

Bravi!

E quest’Italia mi dovrebbe rappresentare?

Misericordia di noi Signore, Misericordia di noi! Perdona il nostro Paese, perdona i nostri governanti ciechi e guarda alla fede di coloro che fino all’ultimo hanno sperato e pregato.
Eluana rantola…e nessuno fa niente per aiutarla. I sostenitori dell’eutanasia dicono che non avrebbe sofferto e allora perchè gli vengono somministrati degli anti-dolorifici? E se come afferma il padre Beppino sarebbe morta 17 anni fa, perchè rantola? Un morto non rantola, un morto non si contorce dal dolore!

Un rantolo. È incredibile il rumore assordante che può fare un rantolo quando si è costretti ad ascoltarlo in una stanza illuminata, come un camposanto, soltanto da un luce fioca. Un lumino al neon che fa giusto scorrere brividi nelle ossa. È difficile, nella penombra angosciante di questa stanza della «Quiete» di Udine, far finta di non sentire quel rantolo. Eluana Englaro sta morendo.

E ogni istante che passa è un istante che l’allontana sempre di più da quel letto di legno chiaro.

Il respiro di questa giovane donna, in stato vegetativo da diciassette anni, da ieri è soltanto un raccapricciante, disperato, segnale di un essere umano che chiede aiuto. Che chiede acqua. Che invoca, disperatamente invoca, una qualsiasi forma di nutrimento che le consenta di arrivare al capolinea di questa grama storia con la dignità che sarebbe dovuta e riconosciuta ad un qualsiasi condannato al patibolo. È strano, ma si potrebbe ben dire, anche se può sembrare assurdo, che il protocollo di morte sottoscritto dall’équipe di volontari con atto notarile voglia far passare Eluana Englaro per una malata terminale. Voglia appiopparle, per ragioni di convenienza, questo viatico. Per turare le falle che si aprono nelle coscienze. Per far finta di non vedere le sacche degli elettroliti, cioè le sacche della sopravvivenza, che sono lì a portata di mano. E, maggior ragione, far finta di non accorgersi che Eluana non è attaccata ad una macchina per respirare.
Perché quel rantolo, quel respiro, che ieri è cominciato a diventare sempre più affannoso, segnala al mondo, una volta di più, che in quel letto, recuperato non si sa ancora bene con quale osservanza delle procedure amministrative all’istituto geriatrico la «Quiete», non c’è solo e semplicemente un corpo ma, al contrario c’è ancora una vita. Alla deriva, certo, ma pur sempre una vita da rispettare.  L’équipe del professor Amato De Monte è entrata in azione con i sedativi. Sedativi per far fronte agli spasmi, per difenderla ma soprattutto per difendersi dall’orribile spettacolo di un corpo che comincia, piano piano, per quei riflessi condizionati che nessuno sa spiegare, ad assumere una posizione fetale. Ha cominciato a contrarsi il corpo di Eluana. E le sue gambe hanno cominciato ad avvicinarsi al petto per via di contrazioni incontrollabili che somigliano in tutto e per tutto al preludio di attacchi epilettici.
E il suo corpo, macchina perfetta come ogni corpo che circola per le strade di questo mondo, ha cominciato a domandare altrove quei liquidi che non ha più, che non le vengono più dati per sentenza. Quei liquidi che possono, o meglio potrebbero, consentirle ancora di tirare avanti per qualche tempo. Quanto tempo di «quel qualche tempo» è difficile ovviamente saperlo. Per dirla scientificamente da ieri pomeriggio, se vogliamo essere dannatamente precisi nel tardo pomeriggio di ieri, Eluana è entrata in uno stato di ipotensione. Che significa ridotta pressione sanguigna. Che significa, per essere ancora più espliciti, l’inizio del punto di non ritorno di qualsiasi funzione renale. Quindi al di là del rapporto dei carabinieri dei Nas che alla «Quiete» hanno annusato puzza di irregolarità e al di là dei minuetti linguistici di cui ieri ha dato ampia prova il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Tondo, è un dato di fatto che, da oggi, le condizioni di Eluana Englaro cominceranno ad imboccare una strada di problematica reversibilità.

Mentre leggete queste righe il problema della sua funzionalità renale sarà già un problema serio. Ovvero sarà già un’insufficienza renale a tutti gli effetti in grado di provocare un primo blocco renale. Vero è che in un qualsiasi ospedale «normale», ma non certo alla «Quiete» che è poco più di un parcheggio per gente in attesa di traghettare nell’aldilà, all’insufficienza renale si potrebbe far fronte con la dialisi. Ma per Eluana, condannata a morte senza possibilità di appello non è prevista una rimonta verso la vita. Non è prevista la dialisi. Non è prevista, chiariamolo una volta di più, qualsiasi forma di intervento terapeutico che vada oltre il mero, semplice e sconfortante monitoraggio. Come, per intenderci, se al posto di medici e infermieri ci fossero dei notai. In camice bianco, certo, ma pur sempre e solo dei notai chiamati a ratificare e a registrare, alla moviola dell’orrore, questo andamento lento. Verso un inesorabile capolinea.

 
TuTTO DECISO DA UNA SQUADRA DI MANIPOLATORI DELLA VITA ALTRUI.
 
                                                                                            Eluana, piccolo fiore 
                                                                                                                            Tu sei la prediletta
                                                                                                                          al cuore del Signore.

                                                                                                                            Tace la tua voce
                                                                                                                           mentre sei distesa
                                                                                                                        sul legno della croce.

                                                                                                                           La tua luce splende
                                                                                                                           nella notte oscura
                                                                                                           di un mondo che non comprende.

                                                                                                                   Il tuo cuore è una sorgente
                                                                                                                            che emana amore
                                                                                                                       sul freddo della gente.

                                                                                                                             Tu sei un tesoro
                                                                                                                         molto più prezioso
                                                                                                                         di un forziere d’oro

                                                                                                                      Una mano che rapina
                                                                                                                al tuo letto si è avvicinata
                                                                                                              nella penombra della mattina.

                                                                                                                    Anche tu, come Gesù,
                                                                                                                        griderai "Ho sete!"
                                                                                                                     prima di volare lassù.

                                                                                                                          Ottienici in dono
                                                                                                                 quando entrerai in cielo
                                                                                                                     la grazia del perdono.

                           Una parola per definire TUTTI i responsabili :        ASSASSINI!


   


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Es schlug mein Herz…

Wisst ihr, wie ich gewiß euch Epigramme…

 

Es schlug mein Herz; geschwind zu Pferde!
Und fort! wild, wie ein Held zur Schlacht.
Der Abend wiegte schon die Erde,
Und an den Bergen hing die Nacht;
Schon stund im Nebelkleid die Eiche
Wie ein getürmter Riese da,
Wo Finsternis aus dem Gesträuche
Mit hundert schwarzen Augen sah.

Der Mond von einem Wolkenhügel
Sah schläfrig aus dem Duft hervor;
Die Winde schwangen leise Flügel,
Umsausten schauerlich mein Ohr;
Die Nacht schuf tausend Ungeheuer;
Doch tausendfacher war mein Mut;
Mein Geist war ein verzehrend Feuer,
Mein ganzes Herz zerfloß in Glut.

Ich sah dich, und die milde Freude
Floß aus dem süßen Blick auf mich.
Ganz war mein Herz an deiner Seite,
Und jeder Atemzug für dich.
Ein rosafarbes Frühlingswetter
Lag auf dem lieblichen Gesicht,
Und Zärtlichkeit für mich, ihr Götter!
Ich hofft es, ich verdient es nicht.

Der Abschied, wie bedrängt, wie trübe!
Aus deinen Blicken sprach dein Herz.
In deinen Küssen welche Liebe,
O welche Wonne, welcher Schmerz!
Du gingst, ich stund und sah zur Erden,
Und sah dir nach mit nassem Blick;
Und doch, welch Glück! geliebt zu werden,
Und lieben, Götter, welch ein Glück!

Woher sind wir geboren?
Aus Lieb.
Wie wären wir verloren?
Ohn Lieb.
Was hilft uns überwinden?
Die Lieb.
Kann man auch Liebe finden?
Durch Lieb.
Was läßt nicht lange weinen?
Die Lieb.
Was soll uns stets vereinen?
Die Lieb.

 

                                                      

 

Marialuisa……………                                                                                         

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UN’AUTENTICA PERLA DI SAGGEZZA, BARUCH SEI IL MIO MITO.

……" Certamente l’esistenza umana sarebbe molto più felice se negli uomini la capacità di tacere fosse pari a quella di parlare. Ma l’esperienza insegna fin troppo bene che gli uomini non governano nulla con maggiore difficoltà che la lingua."……. (Baruch Spinoza)
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mike sei il mio mito!!

…" In teoria io sono sposato con i miei fan, con Dio, con la mia musica, sono sposato con la mia vita" … (Michael Jackson)
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